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L’arresto del super latitante a spasso con l’amante, dopo la guerra a Cutolo: il declino del clan del pescivendolo

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I Gionta sono un clan più mafioso che camorrista, una famiglia che per anni ha seminato odio e terrore e che adesso cerca alleanze nel nome delle droga e degli affari. L’organizzazione criminale inizia ad essere famosa all’inizio degli anni ottanta quando Valentino Gionta, che lavora a Torre Annunziata con la qualifica di “ambulante ittico”, stringe contatti con la mafia in Sicilia e con i Nuvoletta di Marano, affiancandosi alla Nuova Famiglia nella lotta contro il disegno criminale di Raffaele Cutolo.
L’11 settembre 1981 i Gionta fanno piazza pulita dei capizona della Nuova Camorra Organizzata di Cutolo a Torre Annunziata, dove vengono ammazzati Salvatore Montella e Carlo Umberto Cirillo. Il clan si basa soprattutto sul contrabbando di sigarette, ma anche sul controllo del mercato ittico dove attraverso una cooperativa, la Do.Gi.Pesca, riesce a mettere le mani su interessi di miliardi di lire. È solo l’inizio del periodo d’oro del clan che, negli anni, sarà in grado di far sorgere una vera e propria holding – scrive Il Roma – Il secondo passo è il traffico dell’eroina che risulta di facile attuazione avendo a disposizione numerosissimi pescherecci. Ma questo è un interesse troppo grande ed è per questo che il clan entra in conflitto con Antonio Bardellino. È proprio il boss casertano a volere la strage di Sant’Alessandro che sarà perpetrata dagli uomini di Carmine Alfieri. Ma il 1984 riserva altre sorprese al clan di Torre Annunziata.
Il 20 maggio a cadere è Leopoldo Del Gaudio, boss di Ponte Persica, che controllava il mercato dei fiori di Pompei. Il 4 novembre 2008 viene condotta un’operazione a Napoli, zona Torre Annunziata, eseguendo 88 arresti (di cui 28 già in carcere, come il capo Valentino Gionta) contro il clan. Altro durissimo colpo al cuore del clan è stato messo a segno nell’estate del 2009 dai militari del Nucleo Investigativo del neonato Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata agli ordini del Maggiore Pasquale Sario e del Capitano Paolo Guida, i quali hanno tratto in arresto i latitanti Di Ronza Gaetano, Palumbo Michele, Ambrosino Vincenzo ed il reggente Nappo Ciro. Arrestato l’ultimo baluardo dei Gionta, il clan oramai ha perso tutto il suo potere sul territorio.Umberto Onda, super ricercato tra i 100 latitanti più pericolosi, è stato acciuffato dai militari dell’Arma coordinati dal Tenente colonnello Andrea Paris al porto di Brindisi, il latitante proveniva dalla Grecia assieme ad alcuni amici ed alla sua amante di Castellammare di Stabia.
Il 4 luglio 2012 sono state arrestate 22 persone a seguito ad un’indagine legata al clan, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare per spaccio e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso e dal carattere transnazionale dell’attività illecita.

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